Continuano ad arrivarmi lettere da parte dello Stato italiano. Lo stesso Stato che se ne frega di sapermi a 30 anni con un contratto a progetto, lo stesso che mi fa tornare a casa, per le vacanze natalizie, pagando biglietti aerei dalle cifre improponibili, lo stesso che se corro il rischio di essere violentata per strada mi impedisce di comprare oggetti anti-stupro e giustifica i maschioni italici seguaci dell’ex rappresentante. Ebbene quello stesso Stato mi sollecita a pagare il canone Rai.
Ma come faccio a spiegare che io della tv non so proprio che farmene?
…Col Corriere della Sera di sabato ho trovato in allegato un inserto di Maurizio Ferraris su ‘Socrate, Platone, Aristotele e la scuola di Atene’.
“La solita boiata che ti propinano spacciando per filosofia l’ennesima citazione di citazioni”, ho pensato comprandolo.
Mi sbagliavo.
Semplice, chiaro e alla portata di tutti, questo libro di 87 pagine ripercorre, partendo da un affresco di Raffaello, il pensiero dei tre grandi della filosofia rivisitati in chiave moderna.
Si scopre così che Socrate è stato il primo uomo capace di bere alcolici a iosa senza correre mai il rischio di ubriacarsi. Forse, mi chiedo, perché a dispetto dei sofisti, la sua spacciata insipienza sapeva di follia a prescindere. O anche no.
E ancora che il sogno dei tre ‘grandi’, quello in cui si può riassumere la loro filosofia, fosse un’anima oggi definita Ipad, quell’unico mezzo di sapere, all’epoca fantascientifico, da interpretare come un libro, un libro in cui si possa leggere e scrivere…
Vorrei uno stato governato da filosofi che parlino di filosofi. Ed un canone libri da pagare per accrescere i fondi sulla sicurezza delle donne e sull’apertura di nuove occupazioni. Ma se come diceva Socrate “Vivere è ripetere e sapere è ricordare”, forse faccio prima a rinascere…
2 gennaio 2012 at 2:36 PM
Molto interessante… e poi ho scoperto di avere almeno una cosa in comune con il maestro Socrate: bere alcoolici a iosa, senza ubriacarmi.
13 febbraio 2012 at 7:08 PM
Silvia, una rivelazione 😉