Un uomo promuove l’uguaglianza tra gli uomini.
L’assurdità della pena di morte.
L’insensatezza delle superiorità razziali.
La solidarietà inviolabile degli aventi diritto all’aiuto reciproco.
La meraviglia dello stare in vita.
La sicurezza nel godere dei benefici di un lavoro.
L’utopia di un sogno di orgoglio patriottico basato sull’applicazione di una costituzione mai vigente.
Un altro uomo benedice l’emblema della pena di morte omofoba
Dorme su alcove dorate.
Degusta prelibatezze predicando il sacrificio.
Promuove le sacre scritture onorando stupratori nel veto all’aborto.
Occulta il passato giustificando sequestri e sparizioni.
Abolisce il libero arbitrio nella vita come nella morte.
Uno di questi due uomini non va preso sul serio.
E non sto parlando del comico…