Ha augurato la “Buona note” conquistando subito, con quel suo dolce e umile, nonché stranissimo modo di fare, le folle.
Ha riacceso la fiamma della fede nei miscredenti lavando i piedi, genuflesso, ai carcerati.
Ha accolto le simpatie degli atei augurando “Buon apetito” a una folla commossa.
Ha inneggiato alla pace dinanzi ai fatti recenti accendendo, nel cuore dei più, un sogno di speranza.
Ha recriminato la speculazione della chiesa, di fronte all’utilizzo di conventi chiusi a scopo di lucro, avvicinando i protestanti.
Ha dedicato telefonate (raccomandando di farlo sapere a tutti!) a donne stuprate, generando una fame di protagonismo in uomini di ogni sorta.
Si è sottoposto allo scatto dell’Iphone da parte di bimbeminchia dai followers facili, fomentando lo stupore del web…
La chiesa non è più tradizione, austerità e dogmatismo. Tutti gridano al miracolo: “Francesco è l’uomo del cambiamento”.
Ebbene, io non ho parole.
L’altra sera, sul ciglio della strada, una ragazza con la metà dei miei anni ha abbassato lo sguardo per non affrontare il mio. Quello di un’altra donna. Una donna che non si prostituisce e che, di lì a poco, non sarebbe salita nella macchina dell’impotente di turno per inventarsi il mondo e dargli piacere.
Io, da agnostica convinta, mi sono chiesta dove cazzo sia la chiesa.
Di fronte allo schifo dei focolai sui marciapiedi, tanto per dirne una…
E resto sconcertata da questo mondo che applaude a chi, dall’alto del suo vestito bianco, viene eletto a Santo giusto per il fatto che predichi il bene.
Certo, stiamo sempre parlando di un Papa… chi se lo sarebbe mai aspettato?
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