Da quando è morta nonna seguo sempre Chi l’ha visto. Ho una sfilza infinita di amici che mi sfottono e continuano a chiedersi perché sia tanto appassionata a quel programma ‘da vecchi’ e la mia risposta è sempre una: perché quel programma, in Italia, risolve molti più casi di tutte le forze dell’ordine messe assieme. Perché in quell’appassionarsi a ciò di cui non si vuole parlare, alla ricerca delle persone nascoste, io ci vedo un po’ di me. Alle utopie, i non luoghi, i sogni e le speranze che da sempre creo, costruisco, inseguo e non raggiungo. E poi ci sarà pure un motivo se quella forza della natura di mia nonna, da piccola, me lo faceva guardare questo programma qui.
Chi l’ha visto, da 30 anni a questa parte, non fa che parlare, tra gli altri, del caso Emanuela Orlandi, una giovane ragazza che, all’età di 15 anni, venne sequestrata nella Città del Vaticano senza essere mai più ritrovata. Nel film “La verità sta in cielo” di Roberto Faenza, si cerca di indagare attorno al sequestro, alle figure che hanno architettato la scomparsa della Orlandi e ai motivi che vi stanno dietro. A rappresentare il tutto, una sequenza di attori che, a parte un convincente Riccardo Scamarcio e un’appassionata e a tratti toccante Greta Scarano, mal si destreggiano tra battute, intonazioni, espressioni e stati d’animo. Insomma, se la sottoscritta odia promuovere ciò che non la colpisce, per una volta ha deciso di fare un’eccezione. Perché questa storia racconta male ma racconta una verità che resterà per sempre attuale: il Vaticano è il primo e unico colpevole della morte di una ragazzina innocente. I debiti della Chiesa con la Banda della Magliana sono il motore da cui parte e sulla base del quale finisce questa triste vicenda. Sono la massima rappresentazione di quanto il potere, che sia esso politico, mafioso o, peggio ancora, religioso, debba essere coperto e debba rimanere ‘pulito’, illeso, venerato fino all’ultimo. A costo di sacrificare qualche anima. A costo di occultare la verità. A costo di mentire e far mentire tutte e dico TUTTE le cariche della chiesa. Ma queste, è chiaro, sono solo supposizioni che, nel corso del film fa Sabrina Minardi (fidanzata di De Pedis, nonché tossica). Il film, infatti, ha un titolo ben preciso tratto da una risposta che Bergoglio diede al fratello della Orlandi: “La verità sta in cielo”. La verità sta dove nessuno la può trovare. O forse, nella rivisitazione che ne ha fatto il regista, la verità sta nella bocca di chi non si vuole sentire. Nelle convinzioni di chi non può avere credito perché tossico. E i tossici, si sa, mentono sempre. Che se mentono per fotterti i soldi e comprarsi la roba, è chiaro che, poi, mentano su tutto. Un po’ come quelli che accolgono le tue confessioni per assolverti. Per comprarsi la tua fiducia e fotterti.
Ma, diciamolo, si tratta pur sempre di supposizioni, di rivisitazioni cinematografiche. Insomma Manuela, è chiaro che tu sia viva e che stai bene. O forse, purtroppo, ha ragione Bergoglio: stai in cielo, a spiegare a Gesù e a tutti quei ‘potenti veri’ che cosa ne hanno fatto del loro nome. E del tuo.